TERRA PUGLIESE MIA
Il Tufo giallo,sotto di me.
Ed io ti guardo,
come se fosse la prima volta
che miei occhi vedono...
Ed io ti bacio,
piccola pietra
ancora rossa di terra.
Ed io ti bagno di lacrime,
e adesso mi spiego
e comprendo
le lacrime di mia madre
lontana date,
e dal suo verde,dal suo trullo,
bianco e puro.
Lontana dai suoi vigneti,
dai suoi olivi,
lontana dai suoi affetti.
Come ha potuto sopravvivere?
Senza il tuo sole?
Senza te,Puglia,che eri
il suo più grande amore?
Per quello ,oggi,
che babbo e mamma
sono andati via,senza rivederti,
io ti canto terra amata.
Mi mancano i loro corpi;
e le loro voci,il loro dialetto,
la loro docezza,mai ritrovata,
i loro occhi color cielo
e i loro racconti di quel
paesino di terra colorata.
Io sì,ti rivedrò,io sì.
Farò certo quei desideri
di tornare a prendere dei
fiori rossi che crescono
tra il grano.
Le braccia piene di papaveri,
li lascerò cadere per il campo,
per le vie piccoline,
cadranno fino alla porta
del trullo bianco,
fino al tavolo,
fino al letto,
dove un giorno
si sono anche amati.
ESTELA MENGA